Come redigere i contributi

Invio dei contributi

Gli Autori invieranno i contributi, in formato Word, all’indirizzo di posta elettronica redazione@veritasetjus.ch, in due versioni, una identificabile ed una, destinata alla valutazione, anonima (ossia priva di intestazione e senza riferimenti, nel testo e nelle note, idonei a ricondurre all'identità dell'Autore).

 

Lingua

I contributi potranno essere redatti in lingua italiana, inglese, francese, tedesca o spagnola.

 

Abstract

II contributi saranno preferibilmente accompagnati da un Abstract, di 1.000 battute al massimo (compresi spazi bianchi) in lingua inglese (con traduzione anche del titolo), collocato nella pagina iniziale del contributo.

 

Criteri redazionali

Nella redazione dei contributi (al fine di contenere l’impegno della Redazione) occorre che gli Autori osservino i seguenti criteri: impostazione pagina: superiore = 4,5 cm; inferiore = 3 cm; sinistro = 3,5 cm; destro = 4 cm; carattere: Palatino, per il testo e per le note; dimensione: = 12 per il testo, = 10 per il sommario e per le note, = 11 per la qualifica accademica dell'Autore, e per le citazioni infratesto; paragrafo: allineamento = giustificato; rientri, a sinistra = 0, a destra = 0, speciale prima riga = 1,25 per il testo e = 0,5 per le note; spaziatura: prima = 0 pt, dopo = 0 pt; interlinea: singola per il testo e per le note.

 

Titolo

Il titolo dei contributi (in minuscolo grassetto, centrato) sarà contenuto, per esigenze d’impaginazione, entro le 120 battute.

 

Qualifica

Subito sotto il titolo del contributo sarà riportata, tra parentesi tonde, la qualifica accademica, il Dipartimento (o, se esistente, la Facoltà) e l’Università di appartenenza (in tondo, centrato), di norma senza indicazione di altre qualifiche (ad es., professionali) o, per i non universitari, la qualifica istituzionale.

 

Editore a stampa

Se il contributo è destinato anche alla stampa, saranno altresì indicati la casa editrice, se già conosciuta, e gli estremi della futura pubblicazione (es.: Atti di convegno, Studi in onore, enciclopedia, rivista, ecc.): a tal fine il titolo sarà seguito da un asterisco, ripreso a piè della pagina iniziale, subito prima delle note. [es.: * Il contributo è destinato alla pubblicazione nel volume a cura di M. Bianchi, Le congrue, per la Casa editrice Pelle; ovvero: in Giurisprudenza piemontese; ovvero: negli Atti del Convegno sul tema “I benefici”, organizzato dalla Facoltà dell’Urbe, tenutosi a Roma il 7-8 luglio 1920, per la Casa editrice Pelle].

 

Citazioni nel corpo del testo

Le citazioni nel corpo del testo di brani di altri Autori, o di passi di documenti, saranno riportate tra virgolette «a caporale» (es.: «il tanuccismo e il giuseppinismo ...»); se il brano citato contiene a sua volta una citazione, questa seconda sarà tra “apici doppi” (es.: «Soleva affermare – “enfaticamente”, a dire del Cavour – che la religione …»). I brani più lunghi di tre righe (non quelli riportati nelle note), andranno in corpo infratesto, tra virgolette, preceduti e seguìti da un’interlinea di una riga bianca, e saranno rientrati di 1 cm a destra ed 1 cm a sinistra rispetto alla giustezza del testo. Essi debbono essere riprodotti fedelmente rispetto all’originale, anche se non conformi ai presenti criteri. Le date e gli estremi delle sentenze (nel testo e nelle note) saranno indicati per esteso (es.: 10 ottobre 2010 e non 10.10.2010; sent. n. 148 del 2011, e non sent. 148/2011)).

 

Note

L’Autore porrà le note a piè di pagina, numerandole progressivamente con numeri arabi. Si rammenta che, ai sensi della legge sulla Protezione del diritto d'autore (art. 70.3 legge n. 633 del 1941, come sostituito dall'art. 9 D.Lgs. n. 68 del 2003), il riassunto, la citazione o la riproduzione di ogni opera «debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell'opera, dei nomi dell'autore, dell'editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull'opera riprodotta».

 

Citazioni bibliografiche

Devono essere redatte secondo i modelli seguenti: citazione di un libro: L. Gerosa, Diritto canonico. Fonti e metodo, Milano 1996, 23-24 (se la citazione si ripete: L. Gerosa, Diritto canonico, 73); citazione di un contributo all’interno di un’opera collettiva: A. Chiappini, Le parole di una sera, in E. Corecco, Siate forti nella fede, a cura di F. Lombardi – G. Zois, Lugano 1995, 74-76; citazione di un articolo da una rivista: C. Favaro, Sunyata buddista e kenosi cristologica, in Rivista Teologica di Lugano 2 (1997) 129-138.

Per le opere che hanno avuto più edizioni quella consultata sarà indicata in numeri arabi in esponente dopo l’anno (es.: 20004). Particolare attenzione sarà prestata per l'allineamento nelle note delle righe che riportano le indicazioni dei siti Internet (in corsivo minuscolo, nella formulazione più breve possibile, senza virgolette, con indicazione della data (es. C. Bianco, Il separatismo, in www.lostato.it, febbraio 2000).

Sono da evitare (nel testo e nelle note) i collegamenti ipertestuali, le sottolineature e le colorazioni diverse dal nero, così come ogni altra evidenziazione grafica diversa dal grassetto e dal corsivo, per i quali si raccomanda un uso parsimonioso. Non sono consentite formule di ringraziamento e/o dediche. Non dovranno essere inserite le interruzioni di pagina e le spezzature di sillabe per andare a capo.

 

Riproduzione

Ai sensi dell’articolo 42.6 della legge n. 633 del 1941, l’Autore di un articolo su rivista ha diritto a riprodurlo altrove, purché citi gli estremi della prima pubblicazione, indicando il nome per esteso di questa Rivista. Si auspica, inoltre, che nelle successive citazioni dei contributi già apparsi in questa Rivista sia richiamata, oltre alla versione su carta stampata, anche la prima edizione on line.