Libertà di religione, luoghi di culto e simboli religiosi. Prospettive generali

Libertà di religione, luoghi di culto e simboli religiosi. Prospettive generali


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Come è noto, l’attuale contesto sociale – nelle democrazie dell’Europa occidentale – è caratterizzato dalla presenza di una pluralità di opzioni etiche garantite dalla cornice giuridica e politica del pluralismo istituzionale, confessionale e culturale.

La pluralità etica è il frutto della proliferazione delle dottrine concernenti la vita buona ed il loro progressivo distacco da un singolo paradigma culturale di riferimento: essa – secondo Charles Taylor – deriva dalla «transizione da una società in cui la fede in Dio era incontestata e, anzi, non problematica, a una in cui viene considerata come un’opzione fra le altre e spesso non come la più facile da abbracciare». La svolta antropocentrica dell’umanesimo, il cui fine era quello di realizzare nel saeculum i beni basilari della vita, la separazione della filosofia dalla teologia ed il disincanto del mondo hanno progressivamente creato una cornice immanente, ossia – per dirla con Alessandro Ferrara – «un intero orizzonte culturale che identifica la più alta forma di vita con la realizzazione dell’essere umano e che non ammette fini ultimi al di là dello sviluppo dell’uomo né obblighi o fedeltà a qualcosa che non sia quella realizzazione».