Il 21 novembre 1983 il beato Giovanni Paolo II si rivolse ai partecipanti ad un corso sul nuovo Codice, osservando che esso «è il Codice del Concilio e, in questo senso, è l’“ultimo documento conciliare”, il che indubbiamente costituirà la sua forza e il suo valore, la sua dignità e il suo irraggiamento».
Nell’«Anno della fede» mi è sembrato opportuno dare il giusto rilievo a questa affermazione di quel gran Papa. Il Codice di Diritto Canonico3, lungi dall’essere un insieme di norme meramente disciplinari, va infatti compreso ed apprezzato nell’orizzonte della fede che, dalla sorgente della Rivelazione e passando per la tradizione dottrinale e legislativa della Chiesa, ha come immediato anello di congiunzione la dottrina conciliare.
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